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Non ci vedo, ma ci sento (e mi difendo). Lezioni di autodifesa per le persone cieche.

Nell’edizione del 9 febbraio 2017 del settimanale Il Cittadino di Monza e Brianza è comparso l’articolo che vi riportiamo qui sotto. Buona lettura!

Grazie a Free Mooving un nuovo progetto organizzato a partire da questa sera con i maestri di Kobudo Brianza a Monza.

MONZA. Per difendersi non serve soltanto la vista, ma con gli altri sensi particolarmente sviluppati il potersi muovere in autonomia, anche la sera, non è più un problema. Arriva a Monza la prima esperienza sul territorio di un corso di autodifesa riservato ai non vedenti.

Primo incontro. Partirà oggi, giovedì, nella sede dell’Associazione sportiva dilettantistica Free Moving in via San Gottardo il progetto di autodifesa condotto da due maestri di arti marziali della scuola Kobudo Brianza con la partecipazione di una psicologa. Dieci lezioni alle quali parteciperanno quattro non vedenti, due uomini e due donne, che hanno deciso di vivere questa esperienza non solo per avere una maggiore sicurezza quando girano per la città da soli, ma anche per sperimentare una nuova disciplina.

All’origine. L’associazione, infatti, nata dalla volontà di Antonella Inga, giovane monzese non vedente, promuove attività sportive rivolte ai disabili visivi. Dopo i corsi di nuoto, equitazione, arrampicata, yoga e atletica leggera adesso è la volta della difesa personale. Ad un primo approccio potrebbe sembrare un azzardo: come può un cieco difendersi da chi, improvvisamente, lo attacca? Già è difficile per una persona normodotata, per chi non può vedere il suo aggressore sembra un’impresa impossibile.

Le parole. «Eppure non lo è – conferma il maestro Paolo Di Mercurio – Una persona non vedente ha una straordinaria conoscenza di se stessa e dello spazio. La mancanza della vista porta ad un’amplificazione degli altri sensi, tra i quali soprattutto quello dell’orientamento». Certo essere presi alla sprovvista disorienta tutti ma imparando anche ad applicare precise manovre sarà possibile difendersi dai malintenzionati. «La prima cosa è capire da dove arriva il pericolo – precisa – Un non vedente sente il respiro affannoso, percepisce se l’aggressore è davanti o dietro». Un cieco può quindi difendersi anche se da solo? «Assolutamente sì – conclude – Una persona diversamente abile può benissimo combattere sfruttando altre potenzialità».